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il Resto del Pratello:
Informazione fatta dai Cittadini per i Cittadini

lunedì 22 dicembre 2008

Le mezze verità

Per quanto non mi piaccia la famosa canzone che nel ritornello chiama l'Italia "il paese delle mezze verità", in questo momento mi sento di condividere quell'opinione.

Tanto per cominciare sono venuto in possesso del verbale dell'ultimo Tavolo sulla Sicurezza e lo trovo alquanto lacunoso. Innanzitutto non vengono praticamente nemmeno accennate le domande che ho posto, nel senso che con molta fantasia possono essere comprese nella generica frase: "Prendono la parola alcuni cittadini che esprimono riserve sulle ordinanze del Sindaco ritenendole troppo punitive nei confronti dei gestori dei locali colpiti e controproducenti sul versante della sicurezza." Anche se in effetti le mie domande erano specifiche sullassurdità dell'articolo 25 del Regolamento di Polizia e sul fatto che venisse sfruttato per punire solo alcuni locali, quando grazie alla sua lacunosità si potrebbero allo stesso modo punire praticamente tutti i locali (e molti negozi), senza che in realtà sia riscontrabile una reale colpa da parte dei gestori.
A mio parere, non menzionare le osservazioni che io ed altri abbiamo fatto su questa faccenda è quantomeno scorretto, senza contare che già in assemblea questo punto è stato abilmente schivato da tutte le istituzioni presenti..

Altra cosa poco seria, a mio avviso, è il fatto che nel verbale manca completamente il riferimento all'intervento della vicesindaco Scaramuzzino, che ha detto delle cose molto importanti sulla rappresentatività e sui metodi del Crusel, ma per fortuna di questo ne hanno parlato i giornali.

Ma la cosa davvero schifosa (e della quale non si fa menzione nel verbale) è che il rappresentante del Crusel all'inizio del comunicato ha dichiarato di rappresentare 3-4 condomini (dicendo proprio il numero civico!!), ma nel documento agli atti la frase iniziale è diversa e non contiene tale falsa dichiarazione! Evidentemente hanno preferito non lasciare prove scritte.. Ecco quali sono i metodi di certa gente. Ecco chi viene ascoltato dal Sindaco. Ecco chi, secondo l'opinione pubblica, rappresenta i residenti del Pratello e i loro ideali. Una sola parola: VERGONATEVI!

Sempre oggi sono venuto in possesso di una copia dell'accordo proposto da Cofferati per alleggerire le disposizioni dell'ordinanza. Devo dire che se l'articolo 25 è indecente e ingiusto, oltre che fumoso e rigirabile come meglio conviene all'Amministrazione, questo altro accordo lo è ancora di più e in alcuni punti rasenta il ridicolo. Ma ovviamente anche di questi particolari non si è parlato per nulla sulla stampa ufficiale..

In pratica i gestori devono impegnarsi a:
1- "adottare misure idonee ad evitare lo stazionamento degli avventori nelle immediate vicinanze del locale che possa determinare un disturbo della quiete pubblica e a garantire che l'afflusso della clientela [...] non costituisca [...] ostacolo al passaggio [...] anche avvalendosi di personale incaricato all'ordinato svolgimento delle attività di impresa, alla prevenzione dei rischi, alla mediazione dei conflitti."

2- Avere sempre a portata di mano i documenti relativi alle assunzioni dei dipendenti.

3- "favorire e segnalare la possibilità di usufruire dei servizi igienici del locale e segnalare la presenza di servizi igienici pubblici collocati nelle vicinanze."

4- Svolgere attività di informazione e prevenzione sugli effetti dell'abuso dell'alcol

5- fare la raccolta differenziata con modalità definite con l'Hera.

6- far effettuare controlli sull'inquinamento acustico a proprie spese e su richiesta dell'Amministrazione.

7- rinunciare a qualsivoglia impugnativa dell'ordinanza in sede giurisdizionale e amministrativa.

Come l'articolo 25, il primo punto non spiega in che modo, con quali mezzi e con quali limitazioni, il gestore dovrebbe attuare questo controllo del territorio. Non spiega fin dove si spinge l'area sotto la responsabilità del gestore. Non dice con quale criterio il gestore dovrebbe valutare come fuorilegge un gruppo di avventori fuori dal suo locale. Ma soprattutto questo punto aggiunge altri obblighi assurdi e impraticabili al gestore che dovrebbe anche occuparsi di prevenzione dei rischi e di mediazione dei conflitti!

Altra cosa poco chiara è il come dovrebbero fare la raccolta differenziata questi locali, quando sappiamo tutti che in centro non ci sono i bidoni dell'umido e della plastica.. si parla di non meglio precisati accordi con l'Hera, ma dubitiamo che si impegnino ad andare porta a porta a ritirare i rifiuti differenziati, senza contare che per mettere dei bidoni all'esterno del locale il gestore ha bisogno di un autorizzazione speciale (con i costi che ne conseguono..).

Da notare anche l'assurdità del punto 3 che scarica sui gestori anche l'onere di segnalare i bagni pubblici! Ma dove siamo arrivati?!
E già che sono in vena di risparmiare sui costi e sugli sbattimenti che competerebbero all'Amministrazione, hanno pensato bene di delegare ai gestori anche il compito di fare informazione per la riduzione del danno e di pagare gli innumerevoli controlli acustici che alcuni cittadini frustrati chiedono in continuazione (spesso senza che vengano rilevate infrazioni).

Ma il bello sta nel finale. Il bello sta nel fatto che nessuno lo sa, ma in questo accordo che fa passare Cofferati per uno disposto a mediare, c'è il seme del ricatto: Io ti lascio tenere aperto fino all'una, e tu non solo ti devi sbattere a fare diverse cose che dovremmo fare noi, ma devi anche rinunciare al tuo diritto di fare ricorso nei confronti di un ordinanza che io stesso sto delegittimando ritornando sui miei passi. Senza contare che con queste basi, sembra chiaro che l'accordo serva principalmente per trovare altri possibili motivi per dare colpe e fare multe ai gestori, e alla fine giustificare un altra ordinanza magari ancora più dura.
Purtroppo, essendo presi per il collo, i 5 gestori firmeranno questo accordo e, all'insaputa di quasi tutta la città, con questa firma viene data un altra picconata alla democrazia. Grazie Sceriffo! E Buon Natale!

venerdì 19 dicembre 2008

Cofferati alleggerisce la pena

A quanto pare l'incontro tra il Sindaco e il rappresentante di Confesercenti ha dato i suoi frutti e Cofferati ha deciso di aprire una mediazione e proporre a tutti e 5 i gestori del Pratello un accordo che prevede un allegerimento dell'ordinanza. Tale allegerimento sarà in prova per 2-4 mesi (2 mesi per Osvaldo e Barazzo e 4 mesi per gli altri) e, qualora i risultati non fossero soddisfacenti, si ritornerà alle disposizioni dell'ordinanza originale. Durante questi mesi di prova i locali potranno chiudere all'una di notte (invece che alle 22, come prevedeva l'ordinanza).

I termini dell'accordo sono molto simili a quelli siglati con Ascom e Confesercenti per poter chiudere alle tre, ma in più il locale deve provvedere alla raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e deve impegnarsi a procedere a proprie spese a controlli acustici sul rumore prodotto dal locale e nello spazio antistante. Inoltre Cofferati ha chiesto ai gestori di prendere le distanze da chi fa rumore e di telefonare ai vigili nel caso non riuscissero a controllare gli assembramenti. Tali telefonate verranno in ogni caso tenute come prove a discolpa dei gestori nel caso in cui si dovessero ripresentare situazioni di "assembramenti illegali". Quest'ultima precisazione è stata aggiunta dal Sindaco in risposta alle richieste di confesercenti sulla necessità di modificare l'articolo 25 (che consegna agli osti obblighi impraticabili di controllo sulla sicurezza dell'esterno del locale). Tra l'altro sembrerebbe che anche in Giunta si stanno convincendo dell'assurdità di questo articolo..

Per quanto siamo contenti per la possibilità di ricominciare a lavorare che viene data ai 5 gestori, non ci sentiamo di poter festeggiare quest'oggi in seguito all'ennesima dimostrazione di quanto sia malata e incoerente la politica italiana..
Fino all'altro giorno Cofferati sembrava inammovibile, mentre ora invece torna sui suoi passi, guarda caso, proprio dopo le primarie del suo partito.. Nel frattempo il PD ha fatto una campagna elettorale a tappeto (siamo stati contattati anche noi..) per sbandierare la sua contrarietà a questi provvedimenti, mentre Forza Italia e AN stanno agitando gli animi in senso opposto scagliandosi contro i contestatori dell'ordinanza.. In generale abbiamo assistito ad una serie di strumentalizzazioni da parte di persone che non conoscono per nulla (e non hanno a cuore) la realtà del Pratello, e secondo me anche questa mediazione fa parte di un disegno ben preciso.. Qualcosa mi fa pensare che Cofferati troverà il modo per dire che i mesi di prova non hanno dato frutti, o meglio, prolugherà il periodo di prova in attesa della primavera in modo che il suo partito possa sfruttare l'eventuale ripristino dell'ordinanza anche in prossimità delle elezioni di giugno..

Io ho buttato il mio solito sassolino, il futuro ci dirà se avevo ragione oppure no..

giovedì 18 dicembre 2008

Comunicato di Libera Pratello

Ricevo e pubblico un comunicato ufficiale del Comitato Libera Pratello, in merito all'incontro che hanno avuto ieri con il capo dello staff del Sindaco (evidentemente lui ha preferito rifiutare per l'ennesima volta di incontrarli di persona..).

Noi siamo il Comitato LiberaPratello.

Il Comitato LiberaPratello è composto da una nutrita e significativa rappresentanza dei residenti della cosiddetta Zona Pratello (Via del Pratello e vie limitrofe), alla quale si aggiunge un folto gruppo di non residenti, ovvero lavoratori in zona, esponenti delle associazioni socio-culturali ivi ubicate e frequentatori abituali dell'area interessata.
Il Comitato LiberaPratello è regolato da uno statuto, condiviso e sottoscritto da tutti i membri, e si pone come fine ultimo della propria esistenza quello di tutelare e promuovere la valenza storica, culturale e sociale della Zona Pratello, difendendone l'identità e ricostituendone il tessuto sociale pluristratificato, gravemente compromesso dalla recente emanazione, da parte del Sindaco Sergio Gaetano Cofferati, delle ordinanza che hanno decretato la chiusura anticipata alle ore 22:00 di di cinque locali, storici e storicizzati, dell'area in questione. Tali ordinanze hanno determinato non solo gravissime problematiche di natura economica per gli osti colpiti dal provvedimento, ma hanno sortito l'ulteriore effetto-alone di generare un calo di sicurezza nella fruizione di Via del Pratello, che, dalle ore 22:00 in avanti, risulta essere in larga misura oscura e deserta.
In ragione di ciò, il Comitato LiberaPratello chiede l'immediato ritiro delle ordinanze in questione emanate, in forza dell'art. 54 del D.lgs 18/08/08, senza un previo accertamento del reale status quo del territorio (il cui livello di vivibilità è stato più volte considerato in crescita positiva nel corso dei Tavoli per la Sicurezza Urbana del Quartiere Saragozza) e, soprattutto, senza un'effettiva consultazione della totalità dei residenti e dei lavoratori in loco.
Al fine di conseguire tale scopo, una Delegazione del Comitato LiberaPratello è stata ieri ricevuta (dopo reiterate richieste avanzate in tal senso) dal Capo dello Staff del Sindaco, Valerio Montalto, autodefinitosi "persona informata dei fatti" e lì presente in qualità di "mero uditore, sine delega per pronunciarsi". Al termine dell'incontro, la Delegazione non ha ricevuto alcun chiarimento in merito ai processi decisionali che hanno portato alla decisione di emanare le ordinanze in oggetto, in ragione del fatto che – a detta di Montalto – tali questioni possono essere dibattute solo con gli osti (vittime dirette) e non con i residenti ed i lavoratori in loco (vittime indirette).
L'unica considerazione avanzata da Montalto in merito ai criteri che hanno sancito, a suo avviso, la necessità di emanare le ordinanze ha lasciato attonita la Delegazione del Comitato LiberaPratello: citando testualmente, "l'emanazione delle ordinanze è stata una MISURA PREVENTIVA attuata per far fronte ad uno STATO DI INSICUREZZA PERCEPITO"!!!
Sulla natura di tale PERCEZIONE sono stati gravemente colpiti gli osti, le loro famiglie, i loro dipendenti, lavoratori della zona ed una nutrita parte dei residenti. Vittima principale resta la stessa Via del Pratello, prima demonizzata sulla base di illazioni e percezioni di dubbia natura, ed ora, in seguito alle suddette ordinanze, privata della propria identità e depauperata della propria carica storico-culturale.
Alla luce di quanto detto, il ritiro immediato delle ordinanze appare un imperativo non solo morale ma anche sociale. In tal senso, è imprescindibile procedere anche ad una razionale revisione del Regolamento di Polizia Urbana, segnatamente dell'art. 25, che delega agli osti un oneroso carico di responsabilità sulla sicurezza che deve tornare ad essere competenza specifica dei tutori dell'ordine, non degli esercenti.


Ci definisce Apprendisti stregoni, copiando e incollando quanto di diffamante viene detto dal nostro Comitato di vicini lontani.
Poi delega persone informate dei fatti per riceverci.
Lui che dice che "Nessun cittadino resterà inascoltato"
Noi, residenti felici del Pratello, oggi cittadini delusi.

venerdì 12 dicembre 2008

Natale in Casa Pratello

Sabato 13 dicembre, si svolgerà lungo la via la festa di Natale del Pratello, alla quale siete tutti invitati.

L'appuntamento è per le ore 12 al Centro sociale La Pace in via del Pratello, n. 53, dove si pranzerà insieme mettendo in condivisione cibo e bevande che ciascuno porterà.
I bambini potranno giocare, pasticciare, costruire, insieme agli artisti che ci aiuteranno ad allietare la giornata.
Non mancheranno banda e zampogna che ci accompagneranno durante la festa.

Intorno alle 15 in piazza S. Rocco ci attendono un piccolo mercato di associazioni di volontariato e, dulcis in fundo, un bell'albero di Natale da addobbare.
Porteremo con noi gli addobbi fatti dai bambini durante un laboratorio tenutosi al centro anziani lo scorso 26 novembre, quelli fatti dagli alunni di alcune classi delle scuole del nostro quartiere, e quelli che vorrete appendere o vedere appesi ai rami del nostro albero fatti o offerti da voi.
Il coro R'Esistente dei bambini che già ha cantato per la festa del 25 aprile, aperto alla partecipazione di chi voglia aggregarsi anche all'ultimo istante, si esibirà in versione natalizia sotto l'albero; ci faranno compagnia acrobati e giocolieri.

Per i bimbi alle 17,30 al Macondo crepes e laboratorio di pittura.

Per i grandi, spettacolo alle 18,15 dal titolo "Non mi piace il Natale" di Alain Leverrier dell' associazione "Il Grande Pratello" che si terrà al Montesino.

IMPORTANTE: DALLE 15 ALLE 19 A PARTIRE DAI CIVICI 40 E 33 - 3 e 19 DI VIA DEL PRATELLO NONCHE' DA VIA CALARI A VIA PIETRALATA SARA' VIETATO IL TRAFFICO DELLE AUTO COME DA P.G. n. 293295 del 10.12.2008 e P.G. n. 292190/08.

Ci scusiamo infine per il ritardo con cui distribuiamo la comunicazione dell'evento, ma le vicende che hanno interessato la nostra strada in questo ultimo periodo, da qualunque parte le si vogliano intendere e interpretare, hanno condizionato e ridimensionato quanto avremmo voluto fosse unicamente una grande festa per tutti.

VI ASPETTIAMO PER FARE FESTA TUTTI INSIEME!

Cofferati propone una mediazione al Mammuth

Oggi la stampa ha divulgato la notizia che Cofferati si è incontrato con i gestori del Mammuth e ha proposto loro una mediazione, ma purtroppo anche questa azione che pare benevola è stata infarcita di dichiarazioni annichilenti e mistificatrici da parte dello Sceriffo. Dichiarazioni alle quali la stampa ufficiale non ha prestato attenzione..

Infatti, se da una parte il sindaco riconosce che il Mammuth non aveva mai preso multe per disturbo alla quiete o questioni di sicurezza pubblica e che quindi l'ordinanza dovrebbe essere calmierata, dall'altro insiste nel dire che il motivo per cui ha emesso tali proveddimenti è la sommatoria di sanzioni e denunce, quando invece i locali in questione (soprattutto nell'ultimo anno) di multe non ne hanno avute quasi per nulla, ma più che altro non ne hanno avute per la violazione della legge sulla vendita di asporto dopo le 22 (che appunto prevede che si prendano provvedimenti restrittivi in caso di reiterazione del reato).

La proposta del sindaco, inoltre, consiste nel firmare un accordo tra le parti per cui il Mammuth si dovrebbe impegnare a mantenere la quiete pubblica e il decoro fuori dal locale e il sindaco in cambio ridurrebbe l'entità dell'ordinanza (meno di un anno oppure chiusura ad un orario più tardo rispetto alla precedente). Il problema è che questo non è altro che quello che dice il famoso articolo 25, ed è allo stesso modo vago ed interpretabile come meglio tornerà comodo all'Amministrazione. Praticamente è come firmare un autorizzazione data al Sindaco a prendere i provvedimenti che preferisce per il futuro del locale. Sinceramente io spero che i gestori del Mammuth non cadano nella trappola e che continuino a lottare insieme agli altri per la giustizia e la democrazia.

Tra l'altro il Sindaco ha incontrato anche il gestore del Tarcaban (che come da programma gli ha offerto latte e datteri, senza ricevere nemmeno un sorriso in cambio) e, oltre a non aver ascoltato le sue richieste senza nemmeno fare riferimenti al suo sciopero della fame e della sete, ha anche colto l'occasione per infamare il gestore, dipingendolo come un mezzo delinquente con manie di persecuzione che in questi anni non ha fatto altro che collezionare denunce (se il sindaco fosse mai andato al Tarcaban forse saprebbe che è un barettino tranquillo dove non c'è quasi mai gente che fa bisboccia, e che forse le denunce le ha prese per un ingiusto accanimento nei suoi confronti, da parte di alcuni residenti e delle forze dell'ordine).

E per concludere la serie di dichiarazioni fuori luogo, Cofferati si prende la libertà di dire: “Finora ho ricevuto solo due richieste di incontro, una da parte dei gestori del Mammuth, l’altra da Confesercenti -che incontrerà la settimana prossima- . Nessun altro mi ha chiesto un incontro” (che nel caso dei locali con denunce penali a carico non verrebbe comunque concesso). Questa dichiarazione ci lascia alquanto perplessi, visto che il comitato Libera Pratello ha inviato svariate richieste di incontro con il Sindaco (erano già 5 il giorno del Tavolo sulla Sicurezza..), così come il Progetto Pratello aveva chiesto la sua presenza al Tavolo della settimana scorsa, e anche gli altri gestori colpiti dall'ordinanza hanno più volte chiesto di parlare con lui. Senza contare che forse il Sindaco ha qualche problema con la matematica, visto che se ha incontrato anche il gestore del Tarcaban, sono almeno 3 le richieste che ha ricevuto..

mercoledì 10 dicembre 2008

Sciopero della fame e della sete

Da ieri sera, Abdel Sanhaji (gestore del Tarcaban) ha iniziato uno sciopero della fame e della sete per protestare contro l'ordinanza che ha colpito il suo locale e altri 4 di via del Pratello. Le sue richieste sono il ritiro del provvedimento e la convocazione immediata di un tavolo di mediazione sulla questione.

Inoltre ogni giorno dalle 10 alle 19 stazionerà sotto il comune in Piazza Maggiore, in attesa che qualcuno prenda in considerazione le sue richieste. Poi la sera tornerà a lavorare nel suo locale (solo fino alle 22, ovviamente..) perchè per lui il suo lavoro è la sua dignità.

Non possiamo che essere solidali con Abdel, anche se pensiamo che i gestori dei locali colpiti dalle ordinanze dovrebbero organizzare qualcosa insieme agli altri gestori ma soprattutto insieme ai tanti cittadini del quartiere che appoggiano la loro causa. Infatti siamo convinti che agire da soli potrebbe sminuire le proporzioni della questione, riducendola ad un problema (principalmente economico) che riguarda soltanto chi è stato colpito dall'ordinanza, mentre invece qui si sta parlando di una grave mancanza di democrazia da parte del Sindaco e di un concreto rischio per tutto il quartiere di trasformarsi in un contesto nel quale la maggioranza dei cittadini non vorrebbe vivere.

domenica 7 dicembre 2008

Resoconto del Tavolo sulla Sicurezza

Per quanto il Crusel stia cercando in ogni modo di sostenere il contrario, all'assemblea di mercoledì non erano presenti soltanto i gestori e i loro amici e men che meno c'erano numerosi esterni al Pratello chiamati per fare numero. Per ovvi motivi c'erano diversi gestori (di cui soltanto una ha fatto un intervento e non era nemmeno di uno dei locali colpiti dall'ordinanza), ma i presenti erano comunque quasi tutti persone che vivono in quartiere, con l'aggiunta di qualche esterno curioso e qualche giornalista (di stampa ufficiale e indipendente). Oltrettutto l'età media si aggirava sui 40 anni, gente con figli e un lavoro, che di sicuro (come è stato poi precisato da molti) non ha nessun interesse a trasformare la via in un rave perenne.
Meno che meno le persone che erano presenti cercano di minare la democrazia e la sicurezza del quartiere, a differenza di quello che dice il Crusel, che invece sta effettivamente calpestando la democrazia con i numerosi comunicati pieni di falsità che spedisce in ogni dove, nei quali calunnia il Progetto e chi vi partecipa, e si arroga diritti di rappresentanza assolutamente campati in aria.

A parte questo, l'assemblea non è andata proprio come speravamo, anche se qualche dichiarazione interessante da parte delle istituzioni presenti c'è stata. Quando ho preso la parola ho posto le seguenti domande:
1) Ha ancora senso fare questi tavoli di discussione, alla luce dei recenti fatti? Cioè, quello che diciamo qua, ha qualche possibilità reale di essere ascoltato dall’amministrazione?
2) Visto che l’art. 25 non da informazioni precise a riguardo, volevo sapere con quale criterio (se ne esiste uno) vengono differenziati dei semplici gruppi di avventori dagli assembramenti illegali di cui si parla.
E questi criteri sono comunque a discrezione del poliziotto che fa il sopralluogo, oppure sono direttive precise e uguali per tutti?
E se sono direttive precise, perché non le avete inserite direttamente come un aggiunta all’articolo 25?
Ma soprattutto, i gestori sono stati informati di questi criteri di valutazione, oppure è stato delegato loro l’onere di controllare che non si formino assembramenti illegali, ma senza spiegare come riconoscerli?
3) Visto che su quest’altro punto l’art. 25 è ancora meno preciso, quali sono i mezzi e le modalità con le quali un gestore potrebbe (e dovrebbe) intervenire per disperdere o sedare un assembramento illegale? Nel senso che non avendo il potere del distintivo, ma nemmeno manette e pistola, il gestore per risultare convincente potrebbe uscire con una mazza e minacciare gli avventori che non rispettano la legge?
3) Sappiamo che sono state investite molte risorse (umane e quindi anche economiche) per controllare che i locali rispettassero la normativa sulla vendita d’asporto e la chiusura dei locali. Tali forze dell’ordine erano in borghese e si appostavano per ore.
Se sono state ben volentieri investite queste risorse per fare qualche multa per la vendita d’asporto fuori orario, come mai non sono state investite per controllare la legalità degli assembramenti di avventori nella via, invece di scaricare questo obbligo sui gestori? Si cercava forse una scusa per chiudere questi locali, delegando loro un compito che si sapeva non potevano adempiere?


Purtroppo non mi è stato risposto subito e, alla fine di tutti gli interventi, le varie istituzioni hanno preso la parola senza effettivamente rispondere nè a me nè a nessun'altra delle domande dirette che gli erano state poste. A questo punto, nonostante le rassicurazioni della vicesindaco sul fatto che il Progetto ha ancora senso di esistere, io credo che si debba rivedere qualcosa nello svolgimento di questi tavoli, perchè se la minoranza che ha idee diverse si autoesclude dal dibattito, e le istituzioni si preparano dei discorsi che fanno a priori invece di discutere con i presenti, non credo che si possa continuare a chiamare queste assemblee dei tavoli di discussione, visto che il dibattito non esiste..

Al di là di questa considerazione personale, sono fiducioso del fatto che il prossimo tavolo sarà svolto in modo migliore (sarò io stesso a dirlo e a cercare di fare in modo che le cose vadano diversamente), anche perchè gli interventi delle Istituzioni erano abbastanza rassicuranti.
Nello specifico la vicesindaco Scaramuzzino ha ribadito la sua contrarietà alle ordinanze e il fatto che lo Sceriffo Cofferati ha agito senza interpellare lei e il resto della Giunta. Ha inoltre aggiunto che il Crusel è formato da pochissime persone ("li conto sulle dita delle mani") e che "farebbero meglio a impiegare il loro tempo in attivita' utili invece di spiare il prossimo ... un po' di vino non ha fatto mai male a nessuno..."
Anche il Presidente di Quartiere ha espresso la sua contrarietà alle ordinanze, dicendo che i rapporti tra le persone rappresentano una ricchezza sociale in quanto sentire di appartenere ad una comunità accentua il rispetto delle regole, e quindi non è un bene se nel quartiere ci si chiude agli altri.
E l'assessore Mancuso nel suo intervento minimizza la situazione di degrado al Pratello, dicendo di sotterrare l'ascia di guerra perchè in fondo la via non è così messa male e che si può convivere tutti insieme. Ma purtroppo i dissidenti del Crusel non erano presenti per sentire le sue parole, e infatti lui ha espresso il suo disappunto per il rifiuto al confronto dei membri del Comitato.

In finale, oltre ai numerosi interventi di cittadini di ogni età ed estrazione sociale che sottolineavano quanto le ordinanze stavano facendo male alla via e avessero attuato un pericoloso processo di desertificazione della strada, con i conseguenti problemi di sicurezza, possiamo dire che anche da parte delle Istituzioni c'è stata una presa di posizione contro le suddette ordinanze, ma soprattutto contro le metodiche del Comitato Al Crusel, che ancora una volta dimostra di essere non solo poco rappresentativo, ma anche malvisto da molti.

giovedì 4 dicembre 2008

"Al Crusel deve vergognarsi"

Sono queste le parole con le quali all'assemblea di ieri i presenti hanno commentato il comportamento di uno degli esponenti del Comitato Al Crusel. Tale indecoroso atteggiamento mi ha spinto a rimandare la pubblicazione della mia analisi tecnica sul tavolo di discussione, per concentrarmi prima di tutto su questa faccenda e per togliermi una pietra accuminata dalla scarpa, invece dei soliti sassolini..
Ma andiamo con ordine..

All'assemblea di ieri erano presenti molte persone e anche diversi rappresentanti delle Istituzioni, tra cui la vicesindaco Scaramuzzino. C'erano alcuni gestori, alcuni rappresentanti del neonato comitato Libera Pratello, ma soprattutto c'erano molti "cittadini qualunque", alcuni in rappresentanza di associazioni culturali ma la maggior parte presenti come singoli residenti.
Dopo l'introduzione di rito, il primo a prendere la parola è stato (come sempre..) uno degli attivisti del Comitato Al Crusel (unico presente di quel gruppo), che invece di esporre il proprio pensiero all'interno di un dibattito ha semplicemente letto un comunicato ufficiale da mettere agli atti. A dimostrazione del fatto che a lui e ai suoi compari non interessa nulla dell'opinione altrui e che il concetto di mediazione tra i diversi interessi gli è del tutto estraneo, il soggetto in questione, alla fine della lettura del proprio comunicato stampa, si è alzato e se ne è andato mentre la rappresentante del comitato Libera Pratello faceva il suo intervento. Ovviamente tale gesto ha scatenato reazioni di sdegno e incredulità nei presenti e la sala è letteralmente esplosa in un coro di "Dovete vergognarvi!", "Non ci si comporta così!" e cose simili.

Anche se in modo meno esplicativo, questa notizia è stata accennata anche nella stampa ordinaria, ma ci sono un paio di aspetti di cui io non ho letto da nessuna parte (ammetto che possa essermi sfuggito un articolo dove se ne parlava..).
All'inizio del comunicato (che è agli atti) il signore in questione dice esplicitamente di parlare a nome dei condomini numero XX, YY, ZZ (non dico il numero perchè non mi sembra giusto farlo in questa sede) e del Comitato Al Crusel. Il problema è che in sala erano presenti alcune persone che abitano in quei condomini e che non solo non condividono le opinioni del Comitato, ma che non sono nemmeno state interpellate a riguardo! Oltre ai presenti, sappiamo benissimo che ci sono diverse altre persone che non si sentono rappresentate dal Crusel (non solo in quei condimini, tra l'altro) e non possiamo che essere indignati per questa ennesima prova del fatto che questi soggetti si arrogano diritti di rappresentanza che non hanno.

Tra l'altro, vorrei lanciare questa primo sasso nell'acqua, sperando che qualche onda arrivi nei posti giusti, e vorrei sottolineare come la dichiarazione del Crusel sia effettivamente CONTRO LA LEGGE in quanto DICHIARAZIONE FALSA E TENDENZIOSA. Visto che il Comitato parla spesso di agire per vie legali (come spiegherò in seguito) direi che non sarebbe male se gli abitanti dei condomini citati che non sono stati interpellati facessero una bella denuncia nei confronti del Crusel..

Un altro sassolino che da ieri mi infastidisce il piede e che non è stato evidenziato da nessun organo di informazione, è il fatto che nel Comunicato del Crusel non ci si limita a ringraziare il Sindaco per le ordinanze, ma si offendono gli organizzatori e i partecipanti al Progetto Pratello, definendolo una cosa che non si vuole più vedere e additandolo come un covo di persone che portano avanti interessi personali e che vogliono solo arraffare soldi pubblici. A parte che questi soldi pubblici non sono ancora stati usati per nessuna delle iniziative proposte ma solo per la realizzazione delle bacheche e altre cosucce di interesse comune come queste, ma il punto che vorrei evidenziare è quanto si possa essere squallidi da sfruttare un tavolo di discussione per portare avanti le proprie idee (come hanno fatto durante tutto il Progetto) e nello stesso tempo sputarci sopra offendendo tutti quelli che ci lavorano o che vi partecipano.

Ma la pietra accuminata di cui vi parlavo riguarda un fatto accaduto la scorsa primavera, che evidenzia quelli che sono i metodi di confronto con le idee altrui che ha il Comitato e quelle che sono le loro metodiche di interfaccia con i cittadini che dicono di rappresentare.
In seguito ad un mio articolo su questo blog, ho ricevuto una mail da uno dei membri del Crusel, nel quale mi si diffidava ufficialmente a nome del Comitato e mi si minacciava di agire per non meglio specificate "vie legali" nel caso in cui non avessi tolto il riferimento a loro. La motivazione che adduceva tale persona era che si cercava di mistificare la situazione cercando subdolamente di attribuire al comitato la paternità di punti di vista che invece non condivide.
Ammettendo che per una mente in cerca di cavilli e polemiche, la mia frase potesse essere fraintesa, la modificai subito, trasformandola in quella che è ora. Se già lo si capiva prima, dopo la modifica era chiaro che io nominavo il Comitato solamente come una delle fonti che avevo preso in esame per fare il mio articolo ed esporre quelle che potevano essere delle proposte abbastanza condivise da fare durante l'incontro con le istituzioni. Ma il rappresentante del Comitato ha insistito, rinnovando le minacce, affinchè il riferimento al Crusel venisse cancellato del tutto, cosa che, per amore della libertà di informazione, non ho fatto.
E come se non bastasse, alla fine di quella diffida mi si diceva con tono perentorio (scritto in grassetto..) che tale mail era riservata a me e che l'autore non gradiva che venisse pubblicata né sul blog né da altre parti...

A quel punto, visto che io sono una persona educata, ho pensato di non pubblicarla (non l'ho fatto nemmeno ora..) e non rendere pubblico l'accaduto, ma dopo l'ennesima dimostrazione del fatto che il Comitato Al Crusel non ha nessun rispetto delle opinioni altrui e che insiste a dichiarare il falso per darsi una maggiore importanza agli occhi dell'opinione pubblica e delle Istituzioni, ho deciso che era ora di togliermi questa grossa pietra dalla scarpa e scagliarla contro un muro (invece di buttarla nell'acqua), sperando che i suoi angoli accuminati scalfiscano il muro eretto da questa minoranza incivile e indegna che vuole decidere le sorti del quartiere coinvolgendo nelle loro indecorose azioni anche cittadini inconsapevoli e senza volerne discutere con nessuno.