durante le varie riunioni dell'OST è emerso che ,nonostante il titolo contenesse specifici riferimenti allo ''spirito del Pratello'', ci sono evidenti difficolta' sia di identificazione(chi o cosa è)
sia di condivisione del concetto:per questo ora mi sono deciso,senza velleita' polemiche,di scrivere a proposito, per spiegare secondo me a cosa si fa riferimento quando si dice ''spirito'' del Pratello.Molti anni fa,quando c'erano le ''feste'' al Pratello,capitai per caso davanti a quello che sarebbe diventata la sede delle mie attivita' lavorative.Era molto buio perchè l'illuminazione pubblica era ancora di la' da venire, e la gente faceva ressa nel buio accalcandosi intorno a piccoli fuochi che poi si rivelavan candele,per guardare le bancarelle che vendevano beni e servizi, e c'era questa signora che leggeva la mano,le carte e tutto il resto. Preso da curiosita' mi avvicinai
e ricordo una senzazione di brividi alla spina dorsale...sembrava per un attimo di essere nel Medio Evo ,e cio' che piu' era strano era questa senzazione di dejavu' ...come se il tempo avesse cessato di esistere e tutta questa gente festosa ,che era li' da sempre, era li' per uno scopo comune, complice la notte, per trovare la propria dimensione, per non essere giudicati, per fare parte di qualcosa...immediatemente mi resi conto che quello era il ''mio'' posto. Causa timidezza, paura del giudizio altrui, non avevo mai trovato prima un luogo del quale mi sentissi partecipe
e non giudicato, non alieno, non emarginato...Anni dopo quando trovai il negozio in affitto, in un lampo ricordai la senzazione di quella notte ....Sono stati anni veramente duri, abbiamo sopportato il degrado (vero) dei lavori che per anni avevano reso la via inagibile fiume di fango
popolato da topi e punkabestia...poi abbiamo visto la luce per un attimo quando le buone intenzioni e i lavori hanno ripopolato la via, i turisti, i dehors, la gente che veniva al Pratello
come se fosse stato il salotto nuovo di Bologna...per un attimo il peggio sembrava passato....
poi vennero gli anni bui, improvvisamente la gente che veniva a spendere nei locali era diventata
''il'' degrado. Cosi' vennero blindati i dehors,bandita la gente festosa, evidentemente la gente festosa disturba, meglio gli spacciatori che si nascondono (non troppo) dietro le colonne....
infatti col loro bisbigliare non infastidiscono nessuno, vuoi la roba,vuoi la roba...sono educatissimi.
Cosa rimane dello spirito del Pratello? Questa sottile solidarieta' delle persone che si tollerano,
anche se non si capiscono...
che si salutano come in un paese...
che si sentono parte di qualcosa...
che credono ancora in qualcosa....
che anche se tutto quello che hanno fatto non è stato capito,
ci credono ancora, e ci provano ancora, perchè in nessun altro posto si sentono cosi' a casa.
Informazione fatta dai Cittadini per i Cittadini
sabato 7 giugno 2008
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1 commento:
bhè.. io sono arrivato in pratello in tempi più recenti (8 anni fa) e devo dire che ho vissuto emozioni simili, anche se meno forti (visto che comunque molte cose erano cambiate..). però diciamo che sono arrivato più o meno a cavallo del momento di luce di cui parla roberto e l'inizio del "degrado"..
c'è da dire che nonostante tutto, siamo ancora qua, e abbiamo ancora voglia di provarci, per quanto siamo molto più disillusi di prima e per quanto ormai sembra che il danno sia difficilmente riparabile..
l'importante è che, comunque vada, almeno noi si continui a fare gruppo e a mantenere viva quella fiammella di spirto pratelliano che ancora abbiamo nel cuore.
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